IN PIAZZA BRA LA CAMPAGNA “NON SONO UN BERSAGLIO”
Il 16 e 17 febbraio 2019 arriva anche a Verona la campagna della Croce Rossa per informare e mobilitare le coscienze rispetto al costante intensificarsi di attacchi agli operatori sanitari, nei teatri di conflitti e sul nostro territorio.
L'emergenza
Circa 1300 gli episodi di violenza contro l’assistenza sanitaria registrati negli ultimi due anni in 16 Paesi in conflitto o colpiti da altre emergenze; 3000 i casi di aggressioni a medici e infermieri in ospedale, nei Pronto Soccorso e nei presidi medici assistenziali sparsi per l’Italia, registrati in quest’ultimo anno. Molti operatori sanitari hanno perso la vita o la stanno rischiando ogni giorno.
La campagna
Croce Rossa Italiana, con l’iniziativa Non sono un bersaglio”“, aderisce quindi alla campagna internazionale “Health Care in danger”, sviluppata dal Comitato Internazionale di Croce Rossa con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, i cittadini e i governi su questa tematica di grande attualità e denunciare il costante intensificarsi di attacchi agli operatori sanitari nelle situazioni di conflitto e non solo.
La campagna, lanciata il 10 dicembre in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, trova il suo compimento nella settimana dal 10 al 17 febbraio 2019, durante la quale verranno realizzati eventi di sensibilizzazione in tutta Italia.
Anche Verona, in Piazza Bra, ospiterà un evento della campagna: nei giorni 16 e 17 febbraio, i volontari della Croce Rossa del Comitato di Verona assieme al 3˚ Stormo dell'Aeronatica Militare saranno presenti per ricreare lo scenario di un ospedale da campo devastato. Il pubblico avrà accesso al luogo devastato e avrà poi la possibilità di riflettere sul tema, dialogando coi volontari sulla situazione attuale e su quali sono le regole fondamentali del diritto internazionale umanitario a tutela del personale sanitario.
Il messaggio
“Non sono un bersaglio” è perciò un grido, un appello di civiltà che la Croce Rossa lancia a tutta la cittadinanza, per non dimenticare un problema che deve riguardare tutti noi, e per sottolineare ancora una volta che in guerra esistono delle regole che devono essere rispettate. Attaccare postazioni o personale sanitario viola le norme basilari del diritto internazionale umanitario e genera una sofferenza doppia: non si colpiscono soltanto quelle persone che forniscono aiuto, ma si attaccano tutti coloro che potrebbero essere salvati. Fare violenza su un medico, un infermiere, un soccorritore significa impedire ai civili di poter ricevere le cure adeguate. È per questo che Francesco Rocca, Presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e Presidente della Croce Rossa Italiana, afferma che “colpire chi porta soccorso significa annichilire la speranza, la civiltà, il futuro stesso”. Ed è per questo che il Comitato di Verona sarà presente in Piazza Bra per mantenere alta l’attenzione di tutti i cittadini e delle istituzioni su questa emergenza umanitaria.