Si è detto enormemente preoccupato per quanto sta avvenendo al Brennero, il presidente della Croce Rossa italiana Francesco Rocca, che ieri era a Verona per partecipare al Quarto aggiornamento nazionale degli Istruttori di Diritto internazionale umanitario, in corso a San Giovanni Lupatoto. «La barriera che l’Austria vuole creare al Brennero rappresenta il fallimento delle ragioni per cui dovrebbe esistere l’Europa», ha commentato Rocca. «Un’istituzione solida non dovrebbe farsi spaventare da delle persone che stanno semplicemente scappando. Nessuno mette in relazione il bombardamento dell’ospedale di Aleppo con i motivi per cui i migranti stanno fuggendo in Europa».Anche di questi temi si è discusso ieri, e si discuterà oggi, al Quarto aggiornamento degli Istruttori in corso a San Giovanni Lupatoto. Un evento di rilevanza mondiale, che ha visto presente anche una delegazione iraniana di Mezzaluna Rossa, la corrispondente organizzazione umanitaria. Un’occasione per rielaborare gli argomenti dell’ultima Conferenza Internazionale e per discutere “Il ruolo dei valori religiosi ed etici nel sistema del Diritto internazionale umanitario”, argomento particolarmente sensibile in questo periodo storico. All’apertura del seminario hanno partecipato varie autorità, tra cui il sindaco Flavio Tosi e il capo gabinetto della Prefettura Alessandro Tortorella, il presidente di Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, che riveste anche l’incarico di vicepresidente del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, oltre al Capo del Servizio per gli Affari giuridici, del Contenzioso Diplomatico e dei Trattati del ministero degli Affari esteri Andrea Tiriticco. Erano presenti anche il presidente Mezzaluna Rossa Iraniana Seyed Amir Mohsen Ziaee e il presidente della Commissione nazionale DIU della Croce Rossa Pietro Ridolfi. «Più lavoriamo per far rispettare i diritti umani, più ci accorgiamo che le regole non vengono rispettate», ha spiegato ieri Rocca. «Ogni giorno vediamo crescere sentimenti xenofobi, invece è importante far conoscere la verità quotidiana: è importante far capire che le radici del diritto internazionale umanitario sono profonde nella nostra cultura, così come in quella islamica».Per Alessandro Ortombina, presidente della Croce Rossa di Verona, il seminario di questi tre giorni che si sta tenendo a San Giovanni «va ad unire sotto un unico simbolo la Croce Rossa e la Mezza luna rossa, con 150 milioni di volontari presenti in tutto il mondo».Sempre ieri il Corpo infermiere volontarie della Croce Rossa di Verona ha commemorato nella chiesa di Santa Anastasia la patrona delle crocerossine Santa Caterina da Siena. La funzione è stata celebrata dal cappellano militare monsignor Silvano Mantovani. Poco prima si è tenuta una conferenza, in cui la vice Ispettrice regionale del Veneto, sorella Anna Perbellini, ha illustrato la vita della santa patrona.