Il presidente Ortombina: «Oltre alle emergenze ci occupiamo anche del sociale, il vero problema Solo in città forniamo assistenza a 1.300 famiglie»
Taglio del nastro al Centro polifunzionale Don Calabria, dove ieri è stata inaugurata la nuova sede operativa del Comitato locale della Croce Rossa, con due ambulanze appena acquistate. Un piccolo appartamento, con due stanze da letto, un ufficio e una sala con cucina, dove gli infermieri e i volontari potranno trovare ristoro nei loro turni, che coprono l’intera giornata 24 ore su 24, sempre pronti a intervenire per salvare vite e mettersi a disposizione di chi è in difficoltà. La sede di via Mantovana diventerà la sala operativa provinciale della Croce Rossa, mentre i nuovi locali del Centro Don Calabria, in via San Marco, saranno una sede operativa per il 118.«Oltre a intervenire in casi di emergenza, ci occupiamo anche del sociale, perché è questa la vera problematica», spiega Alessandro Ortombina, presidente della Croce Rossa. «Solo nel comune di Verona seguiamo 1.300 famiglie, fornendo loro generi alimentari e contributi per il pagamento di utenze e rette scolastiche». Un’emergenza sociale che, secondo Ortombina, è destinata a crescere. «L’Italia è ormai l’unico Paese che accoglie i profughi: una volta concluso l’iter finanziato dal governo, le persone si riverseranno in strada e dovremo essere pronti a gestirle». Di questi temi tratterà il convegno su «Diritto internazionale e Islam», in programma il 29 aprile all’hotel Best Western di San Giovanni Lupatoto. Ma ieri i riflettori erano tutti puntati sulla nuova sede e sulle due ambulanze, acquistate grazie a contributi del Comune di Verona, dell’Avis di Illasi e con i fondi raccolti dai volontari della Croce Rossa. Alla cerimonia di inaugurazione, preceduta dalla messa, hanno partecipato anche l’assessore ai Servizi sociali Anna Leso, il consigliere comunale Barbara Tosi, il consigliere provinciale Gaetano Nicoli e il presidente regionale della Croce Rossa Francesco Bosa. Non poteva mancare il direttore del Centro Don Calabria, Alessandro Galvani, che ha spiegato così la decisione di accogliere la Croce Rossa in via San Marco. «Grazie ad alcune iniziative organizzate insieme, abbiamo avuto modo di conoscere questa associazione e di apprezzarne l’attività svolta dal punto di vista non solo sanitario, ma anche sociale», fa sapere Galvani. «Così abbiamo deciso di offrire loro questa opportunità, oltre a fornire alla Croce Rossa degli spazi dove svolgere l’attività di formazione». Soddisfatta anche l’assessore Leso: «Apprezzo molto questa collaborazione: si tratta di due realtà, il Don Calabria e la Croce Rossa, che danno la garanzia di prendersi cura della persona nella sua interezza e di seguirla in modo professionale». o COPYRIGHT